Per gli antichi greci dal Caos primordiale ha origine Gea, la Terra, che genera spontaneamente il suo contrario, Urano, il Cielo. Il Cielo si stende sulla Terra e non cessa mai di inseminarla, in un infinito abbraccio, essa si ritrova incinta di una prole numerosissima. Tuttavia, Urano ha da subito in odio i figli e impedisce che escano dal ventre di Gea, che soffre. A questo punto la madre chiede ai figli di vendicarsi. Solamente Crono, il Tempo, trova il coraggio di agire. Egli evira il proprio padre, Urano, con un falcetto, mentre è ancora nel grembo di Gea. Urano a questo punto si stacca e occupa la volta celeste, dalla quale non si sposterà più. Crono compie un gesto fondamentale per la nascita del cosmo: separa il Cielo dalla Terra.
Tra il Cielo e la Terra si crea finalmente uno spazio libero: da ora in avanti tutto ciò che verrà prodotto dalla terra potrà crescere e respirare. Anche il tempo si è trasformato. Finalmente ci possono essere generazioni successive che prima restavano nascoste nel ventre di Gea. Questo è significativo per comprendere la visione che avevano gli antichi: il tempo si misura nel cambiamento delle cose. Nel caso dello gnomone nel cambiamento della posizione del sole.
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https://www.ultimavoce.it/la-concezione-del-tempo-dal-mito-greco-ad-aristotele/
Immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Crono
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